ALLA SERA
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Ove più il Sole
per me alla terra non fecondi questa
bella d’erbe famiglia e d’animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l’ore future ,
nè da te, dolce amico , udrò più il verso
e la mesta armonia che lo governa,
nè più nel cor mi parlerà lo spirto
delle vergini Muse e dell’Amore ,
unico spirto a mia vita raminga,
qual fia ristoro a’ dì perduti un sasso
Che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
Foscolo